Mangimi vantaggiosi per i consumatori e per l’ambiente

Moltissimi consumatori sono alla continua ricerca di cibi sempre più sani e sostenibili. Ma nella produzione di alimenti, in particolare di origine animale, l’impatto sull’ambiente è elevato e deriva, particolarmente, dalla coltivazione di cereali e semi oleaginosi con i quali vengono nutriti.

La produzione di questi, in effetti, richiede grandi spazi, acqua, fertilizzanti e carburanti. Per tale ragione la possibilità di riutilizzare le risorse già prodotte, risulta essere un fattore determinante per lo sviluppo sostenibile. Riutilizzare alimenti già esistenti significa, infatti, risparmiare energia, migliorare lo stato qualitativo del suolo, dell’acqua e dell’aria evitando enormi sprechi e partecipando attivamente a quella che la Commissione Europea ha definito bioeconomia.

Dove trovare questi mangimi complementari? Da Agricom!

Agricom è infatti leader nella produzione di mangimi complementari che, inseriti nelle razioni stabilite per gli animali, oltre ad offrire alta qualità poiché prodotti con amidi cotti e gelatinizzati e ricchi di olii, permettono di aderire e sostenere la bioeconomia circolare riducendo l’inquinamento ambientale e la dipendenza dall’importazione di materie prime.

Sostenere la bioeconomia circoalere è, in questo momento, un fattore essenziale poiché vi sono moltissime ragioni che impediscono la validazione di un prodotto ad uso umano, pur mantenendo le sue ottime proprietà nutritive. E’ pertanto fondamentale evitare, il più possibile, gli sprechi di tali risorse o, peggio ancora, il loro totale inutilizzo e conseguente passaggio a rifiuto. Tali risorse, infatti, possono diventare la base di mangimi altamente nutrienti e sicuri essendo, inoltre, a bassa emissione di carbonio. Questo perché i mangimi derivanti da ex-prodotti non richiedono né suolo né acqua, e contribuiscono a nutrire la terra come fertilizzanti organici dopo aver nutrito gli animali. L’EFFPA, l’associazione europea dei trasformatori di ex-alimenti stima che i suoi membri attualmente trasformino circa 3,5 milioni di tonnellate di ex-alimenti all’anno, che equivalgono circa a 400.000 ettari o 570.000 campi da calcio di mais e oltre 300 miliardi di litri di acqua o 1200 piscine olimpioniche (dati EFFPA). Nel solo Regno Unito, la lavorazione di ex-prodotti consente di risparmiare 1100 autocisterne di oli vegetali importati (dati UKFFPA).

Azioni per rimettere in circolo le risorse

Invece di chiedere alla natura di produrre nuova materia, sarebbe quindi il caso di utilizzare quella già esistente, evitando inutili sprechi. Ciò che Agricom fa, da sempre, per sostenere questo circolo virtuoso è infatti lavorare a stretto contatto con le industrie alimentari: creando, cioè, sistemi su misura che raccolgano in modo sicuro e igienico gli alimenti garantendone freschezza, massima qualità e verificandone l’idoneità secondo la gerarchia europea (Food and Drink Material Hierarchy). Successivamente alla raccolta e classificazione, i processi di vagliatura permettono di rimuovere gli imballaggi che, in tal modo, possono essere inviati al riciclo o alla termovalorizzazione; la maggior parte degli ex-prodotti viene poi miscelata in mangimi digeribili, sicuri e 100% circolari pronti per essere spediti ai clienti. 

Quantificare in modo scientifico l’impatto di un prodotto (LCA)

Per fare questo Agricom ha deciso di affidarsi a un ente terzo lo IUAV Università di Venezia che, attraverso i dati aziendali, ha potuto calcolare l’impronta di carbonio della linea produttiva principale: il Cerealbis. I risultati dello studio hanno certificato che le attività di Agricom hanno un impatto positivo sull’ambiente quantificando, invece, che l’impatto evitato ad Agricom è pari a circa 50 alberi piantati ogni 10 ton di scarti alimentari non smaltiti come rifiuto. La fase 2 di questo studio è già stata pianificata e avrà come obiettivo quello di quantificare non solo le emissioni di carbonio, ma anche gli impatti sul suolo e sulle risorse idriche.

Questi risultati sono quindi la prova evidente della significativa riduzione dell’impronta ambientale di un allevamento che utilizza prodotti Agricom. Una storia di successo riconosciuta a livello Europeo e parte integrante del Green Deal per il raggiungimento degli obiettivi per il 2030.

Photo credits: Martin Sholten, Wageningen University

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